mercoledì 16 maggio 2012

Una "striscia" sul tornire


"Il Vasaio", di Naomi Foschi.

Il tornire nei francobolli

Italia:

Vasaio all'opera. Poste Italiane, 1950.
Algeria:

Tornitura. Postes Algerie, 1965.
Cina:

Lathe
Tornio. Cina, 1966.

Cecoslovacchia:

stock photo : CZECHOSLOVAKIA - CIRCA 1954: A stamp printed in Czechoslovakia, shows Lathe operator, series, circa 1954
Tornitore al lavoro. Cecoslovacchia, 1954 (circa).
Mongolia:

Mongol at lathe
Tornitore. Mongolia, 1932.
India:

Giovane al tornio. India, 1961.
Repubblica democratica tedesca (DDR):

Centre lathe
Tornio. DDR, 1973
Unione Sovietica:

Operai al tornio. URSS, 1957 (circa).

venerdì 11 maggio 2012

Alcune copertine

  
Ecco delle copertine di libri e trattati sul tornire.
  

      



 

L'arte del tornire nella narrazione e nella trattazione

La narrazione, sin da tempi molto antichi, ha trattato il tema del tornire. 

Il mondo romano
Nel mondo romano Virgilio (I secolo d.C.) nelle Georgiche (II, vv. 449-450) scrive:

«...tiliae leves, aut Torno raxile baxum
formam accipiunt, ferroque cavantur acuto...»
(...Anche i lievi tigli o il bosso, lavorabile al tornio
prendono forma mentre sono scavati dal ferro tagliente...)

Plinio il Vecchio e Cicerone documentano l'uso del tornio anche per i bicchieri intagliati, chiamati tericlei, derivante (probabilmente) da Tericle, il nome dell'artefice che eccelse in questa lavorazione.

Il Medioevo
Nel 1122 (circa) Theophilus presbyter scrive una sorta di "ricettario" in cui illustra, tra tutte le altre, l'arte del tornire.

Il Rinascimento
In questo periodo numerose sono le opere che trattano integralmente il tornire. Più precisamente, nel 1568, Hartman Schopper, pubblica in Germania, a Francoforte, il libro Panoplia Omnium con 154 xilografie sui vari mestieri descritti in versi latini. Così è presentato il tornitore:

Tornarius

...Torno meo torno, quicquid habere voles?
(col tornio, col mio tornio che cosa vorresti avere?)

Pyxidas innumeros hominum formamus in usu
(facciamo vasi per innumerevoli usi)

Immensa quae non utilitate carent...
(e tutti gli oggetti di straordinaria utilità)

...Hic pila conficitur, mira volubilis arte,
(qui si sta tornendo una magnifica trottola)

Huc illuc baculis fortibus icta salit...
(che spinta da robusti bastoncini salta di qua e di là)

Caso eccezionale in tutta Europa è quello di Nehemiah Wallington (1598-1658), tornitore londinese che scrive di se stesso, della sua bottega e del suo lavoro. Ha lasciato una raccolta di oltre 2600 pagine di note, documenti e memorie scritte. Purtroppo non ci sono notizie sul tornio e la tornitura, erano infatti dei veri e proprio segreti professionali custoditi gelosamente.

Il Settecento
Non può ovviamente mancare nell' Encyclopédie di Diderot e D'Alembert una voce riguardante il tornio e il tornire.
Nel 1701 viene pubblicato a Lione il trattato L'art de tourner ou de faire en perfection toutes sortes d'ouvrages au tour (L'arte della tornitura o del fare alla perfezione ogni tipo di oggetto al tornio), di Charles Plumier. Il libro è composto da oltre 200 pagine e 80 tavole illustrative.
Il 1775 è l'anno de L'art du Tourneur Mecanicien, opera di Hulot.
Alla fine del secolo, precisamente nel 1796. Bergeron pubblica Le Manuel du Tourneur.